domenica 30 dicembre 2012

Ecco le 3 Cose che cambieranno il mondo del Social Shopping nel 2013

Il 2012 è stato l'anno che ha consacrato i gruppi di acquisto online 


Già nel 2011 in Italia questo tipo di e-commerce è risultato determinante per la crescita globale del mercato del commercio elettronico. Come sottolinea Cristina Papini (research analytics sales director di Nielsen) “Con 10,2 milioni di utenti, pari a circa il 35% dei navigatori, nel 2011 il social shopping ha registrato in Italia un vero e proprio boom” . 

 Il 2012 non è stato da meno, confermando i trend di crescita e vedendo nascere un nuovo sito web nel panorama italiano capace di evolvere il concetto "americano" di Social Shopping, in qualcosa di nuovo e più adatto alla realtà italiana. Sviluppato da giovani imprenditori locali del settore IT, Tippest.it porta per la prima volta il Social shopping sulla riviera con il più alto indice turistico in Europa, coinvolgendo da subito migliaia di cittadini nelle principali città della Romagna e diventando in soli 4 mesi il punto di riferimento locale per l'acquisto di offerte on line.

La ricetta di Tippest è semplice e assolutamente diversa dallo standard "made in USA". Concentrarsi sulla territorialità, garantendo qualità delle offerte e assistenza ad utenti ed esercenti e, contemporaneamente, esercitare un forte impatto mediatico locale utilizzando social media, quotidiani online e media del territorio come radio, TV e quotidiani cartacei.

Il potenziale di questa innovativa piattaforma pubblicitaria è enorme, e mentre il sito cresce ogni mese del 37%, vengono progettate per il 2013 le 3 caratteristiche che danno il titolo all'articolo.

La prima svolta è rappresentata senza dubbio dal mercato Mobile, che in Italia ha visto durante la prima metà del 2012 un incremento del 75% nell'utilizzo di smartphone. E' la nuova frontiera del mondo digitale e il Social Shopping, avanguardia del settore e-commerce, non può far altro che portarsi avanti. Vengono così sviluppate le prime App dedicate all'acquisto collettivo (disponibili sia per Apple che per dispositivi Android) che permettono di geo-localizzare l'utente, mostrargli le offerte più vicine a lui e permettergli di acquistarle e di consumarle istantaneamente.

Il secondo punto che vedrà cambiare il mercato del Social Shopping è rappresentato dall'innovativo utilizzo dei Social Media che, primo fra tutti Tippest.it, sta sviluppando. Questo nuovo utilizzo non riguarda unicamente l'uso di Facebook, Twitter e i loro fratelli, per aumentare l'engagement con utenti fidelizzati, ma vede (aggiungerei "finalmente") nascere una vera e propria "community geo-localizzata". Utenti della stessa città, visualizzano solo offerte pertinenti con il posto in cui abitano e possono condividere e parlare di offerte legate a luoghi vicini, in cui incontrarsi "dal vivo".

Un nuovo modo di vedere i Social Media, che li trasforma, da meri contenitori di user-generated content, in luoghi di discussione su locali e attività commerciali "reali", sviluppando contemporaneamente una forma di buzz-marketing (il comune passa parola) per gli esercenti, e una forma di opportunità di acquisto "scontato" per gli utenti.

La terza strada che il Social Shopping "geo-localizzato, mobile e social" percorrerà nel 2013 è quella della "user-generated advertising", ovvero la pubblicità generata dagli utenti stessi, non solo attraverso il passa-parola, ma attraverso l'utilizzo di Social Media dedicati. Questa via, già intrapresa ad esempio da alcuni Social Shopping locali di cui abbiamo parlato, punta - a differenza del modello americano - sulla qualità dei locali e dei servizi, proponendo una forma di "scambio" fra l'esercente e l'utente. Parlando ad esempio della ristorazione, avremo il caso del ristorante di alta classe (che normalmente non si sognerebbe di aderire a Social Shopping "americani"), che, aderendo a Social Shopping geo-localizzati, fornisce un servizio con un forte sconto, NON unicamente in cambio di un enorme numero di clienti, che -spesso- mettono in difficoltà il ristorante stesso, ma in cambio di un accettabile numero di clienti -del posto- che, trattato nel migliore dei modi, genererà contenuti su Social Media dedicati alla ristorazione come, ad esempio, Tripadvisor. Un ritorno di clienti e pubblicità permanente, con ristoratore e cliente soddisfatti.

domenica 1 luglio 2012

Un'Agenda Digitale per il più piccolo stato del mondo.


Come è possibile cambiare un sistema di potere basato su clientelismo e inconsapevolezza in uno stato di 32 000 abitanti? E’ a questa domanda che si è cercato di rispondere la sera del 31 Maggio a Chiesanuova. Un argomento spinoso e scomodo, che ho personalmente cercato di trattare nel modo più pragmatico possibile, attraverso un breve intervento sul tema dell’Agenda Digitale della Repubblica di San Marino.


Un tema, quello dell’Agenda Digitale, che negli ultimi mesi è al centro del dibattito delle nazioni unite e dell'Europa in materia di sviluppo economico. Lo disse Obama, lo ribadì Mario Monti, vedendo in questo argomento l’unico a cui non far mai mancare finanziamenti e possibilità di sviluppo. A prescindere dal Fiscal Compact europeo, dalla politica del rigore e da tutto il resto. Come a dire: “taglieremo tutto, tasseremo le imprese e i cittadini, ma sull’agenda digitale investiremo. Perché è vitale per lo sviluppo economico e sociale dei prossimi 50 anni”.

Nell’antica repubblica sul Titano non solo non è mai esistito un piano di sviluppo di questo tipo, ma non se ne è mai neppure parlato seriamente. Andiamo ad osservare un breve riassunto dell’intervento della serata del 31 Maggio, in modo da chiarire anche a chi non è del settore, di cosa stiamo parlando e cosa si potrebbe fare nella piccola San Marino.
Partiamo dall’inizio: Che cos’è l’agenda digitale? Semplificando al massimo, possiamo dire che si tratta di un piano di sviluppo (con date e tempi) che fa uso di tecnologie digitali per migliorare la vita della cittadinanza creando valore aggiunto nei nuovi mezzi di comunicazione.
Il cuore dell’Agenda Digitale della Repubblica di San Marino è formato da 4 capisaldi: Istruzione, commercio elettronico, trasparenza, accesso ai dati.

Per quanto riguarda l’istruzione, l’argomento sarebbe vastissimo. A Chiesanuova, nella serata del 31, abbiamo visto come ad esempio l’utilizzo di tecnologie di videoconferenza in tempo reale siano state utilizzate in Emilia Romagna per permettere l’integrazione linguistica fra alunni di scuole medie italiane e alunni stranieri. L’obiettivo, il bilinguismo “perfetto”, è una delle proposte che andrebbero analizzate seriamente sul Titano. Un'opportunità capace di rendere il nostro piccolo territorio, un ambiente fertile per investimenti stranieri di alto livello investendo sui nostri ragazzi. Sull’istruzione si potrebbe parlare anche di e-book, di digitalizzazione dell’offerta formativa e di tanto altro. In generale, ognuno di questi interventi è realizzabile con investimenti molto bassi (basti pensare che il progetto di cui ho parlato, in Emilia Romagna è stato realizzato con circa 2000 euro a scuola) ma garantisce per il futuro uno sviluppo professionale indispensabile.
Il secondo punto fondante dell’Agenda Digitale riguarda il commercio elettronico. Forma di commercio ancora non regolamentata in Repubblica e carente sotto tutti i punti di vista. Nella realtà sammarinese, risulta vitale sviluppare un sistema di norme che sappiano incentivare questo tipo di scambio commerciale, ad esempio agevolando fiscalmente il fatturato derivante da transazioni on line.
E’ un po’ come se durante l’epoca delle Repubbliche Marinare, ci fosse stata data la possibilità di costruire un porto capace di competere con i più importanti del mediterraneo, ma non lo avessimo fatto. “No grazie, noi abbiamo già la nostra fiorente economia locale”.

Il nuovo mercato mondiale è on line. Questo è evidente. Basta guardare i bilanci e i fatturati delle aziende europee, che vedono la voce “online” moltiplicarsi esponenzialmente ogni anno. Chi non lo riconosce ci sbatterà il muso nei prossimi 5 anni. Quando sarà troppo tardi.
L’agenda digitale, vuole incentivare, basandosi su norme europee di sviluppo, sia l’incentivazione allo sviluppo per le attività commerciali, sia l’incentivazione all’utilizzo di queste tecnologie da parte della popolazione. A proposito. Nell’epoca dell’e-commerce, si risolve anche un “piccolo” problema chiamato riciclaggio di denaro.
Niente contanti, niente riciclaggio.

Il quarto punto, è quello che riguarda la riforma delle istituzioni attraverso sistemi di democrazia diretta e trasparenza totale. Sono ormai decine gli esempi di città e paesi nel mondo che stanno adottando sistemi di controllo della spesa pubblica da parte della cittadinanza, al fine di evitare clientelismi e giochi di potere. Controllo totale significa trasparenza completa su ogni euro speso dallo stato. Capire come vengono spesi i soldi dello stato è il primo passo per cambiare il nostro modo di sentirci cittadini. Deve entrare nella mentalità generale il concetto che quei soldi... sono i nostri soldi. Capire come e perché vengono finanziati alcuni progetti e come questi progetti a loro volta spendono risorse pubbliche è fondamentale.
Trasparenza significa, semplicemente, informazione. E l’informazione è la vera democrazia. Quando il popolo sa come vengono spesi i soldi, la politica perde ogni suo brutto vizio. Provare per credere.
L’ultimo punto, ma non per importanza, riguarda l’accesso ai dati. Stiamo parlando prima di tutto di accesso alla rete. Wi-Fi gratuito, banda larga e ultra larga, fibra ottica e Wi-Max. Il diritto all’informazione on line come uno dei principali diritti del cittadino. Da preservare e garantire. Accesso ai dati significa anche avere la possibilità di utilizzare, da parte di attività private, i dati “dormienti” della pubblica amministrazione. Un ammasso di dati inutilizzati su territorio, ambiente e infrastrutture, che potrebbero essere utilizzati per creare servizi e posti di lavoro. Se non ci credete, possiamo osservare come a Londra, a Firenze e in centinaia di città nel mondo, la semplice volontà di aprire le porte e i cassetti delle istituzioni, abbiano portaro sviluppo, lavoro e democrazia dove prima erano clientelismo, disoccupazione e oligarchia.
E’ il momento di parlare di queste cose anche a San Marino. Altrimenti, sarà sempre troppo tardi.

sabato 19 maggio 2012

La Primavera anche sul Titano.


Piazza Tahrir in Aprile assomiglia ad un sepolcro. Uno di quei luoghi capaci di fissare
nelle pietre la memoria storica dei fatti. Sembra quasi di sentirne ancora l'eco. Il rumore
assordante della folla in protesta, la guerriglia urbana e l'urlo distante di 20 milioni di
persone che chiedono Libertà. Democrazia. Giustizia sociale.

La primavera araba, l'ultimo grande evento storico dell'area mediterranea, ha dimostrato al mondo che per sviluppare un movimento rivoluzionario capace di spodestare tirannie decennali e gruppi di potere consolidati, non bastano né diplomazia internazionale, né interventi militari di un qualche paese "salvatore".

Serve la volontà del popolo. Unito.
Creare coesione significa avere i mezzi per comunicare e trasmettere idee. Indignazione.
Un mezzo capace di amplificare migliaia di voci, unendole. Durante la primavera araba, il mezzo è stato il web. Quello che in passato fu la stampa, oggi è la rete.

Ma il punto non è il mezzo. Il punto è il messaggio. Quando questo è condiviso dai cuori
più che dai media di comunicazione, ecco che la natura contagiosa del desiderio di libertà
si esprime in tutta la sua dirompenza. E' allora, che 200 mila persone sono in grado di
radunarsi in una piazza coordinandosi grazie ad un social network come Twitter, o che
milioni di persone cercano di coinvolgere amici e parenti per rovesciare un regime. E' la
spinta virale del desiderio di giustizia. Inarrestabile.

Piazza Tahrir sembra distante. Immersa nell'afosa atmosfera egiziana. Ma non lo è.
Sul monte Titano infatti, non sorge una Repubblica come tante, ma un simbolo ancora prima che uno stato. Un sinonimo storico di democrazia, libertà e diritti dell'uomo.

In queste poche righe però, non ripeteremo quello che al più dei lettori sembrerà un ritornello fin troppo sentito negli ultimi mesi. Storie di mafia e di corruzione, di abusi e compravendita di un popolo. No. In queste poche righe, voglio aprirvi gli occhi su un altro fatto. Sconvolgente nella sua semplicità.

Questo paese si stà svegliando.

Durante la primavera Araba, durante le proteste di massa in Tunisia, Egitto, Libia e Siria, solo il 5% della popolazione aveva accesso alla rete. Eppure, quella piccola minoranza, organizzandosi, è stata capace di rovesciare alcuni dei più tirannici regimi della storia moderna.

Nella Repubblica di San Marino, il 95% della popolazione ha accesso al web, e ben 8000 cittadini su 32000 sono presenti sui social network. Uno su quattro.

Si stanno svegliando proprio loro. Ottomila persone comuni. Cittadini che ogni giorno si collegano in rete per seguire le vicende del loro paese dalle pagine di un sito web. Che commentano,  condividono e si organizzano sulla rete.

Si svegliano, i cittadini che urlano la loro rabbia e la loro indignazione su blog e social network.

Si sveglia, chi completa la sua informazione in rete, chi condivide la propria opinione, chi contribuisce con la sua esperienza alle discussioni on line.

L'indignazione sta salendo e oggi, come mai prima d'ora, la popolazione si trova ad avere in mano uno strumento di aggregazione e comunicazione senza precedenti. Siamo un popolo connesso.

E' stato un inverno lungo e faticoso e oggi, ci stiamo svegliando da un lungo letargo. La primavera finalmente, sta arrivando anche sul Titano.

SM
(Tratto dal mensile "Altra Repubblica" della Repubblica di San Marino)

mercoledì 4 aprile 2012

Intervista a Tre Minuti per San Marino. Stiven Muccioli per Libertas.sm


Ha fatto discutere, alzato il polverone della critica e creato un tam tam sul web capace di attirare l'attenzione sulla data del 25 Marzo. Il giorno dell'Arengo.

Stiamo parlando di "Tre Minuti per San Marino", una vera e propria "entità misteriosa", che continua a incuriosire lasciando però forse troppo mistero sulla sua identità.

Oggi, attraverso questa intervista in esclusiva per Libertas.sm, cercheremo di capire meglio di cosa si tratta e del perché questo vero e proprio "fenomeno" mediatico del web stia continuando a far parlare di sè.

Stiven Muccioli: La vostra iniziativa, nata sul web, ha da subito destato interesse e curiosità, prima di tutto per l'aspetto "anonimo", che molti hanno messo in discussione e, in seconda battuta, per il contenuto "emotivo" dei vostri messaggi.
Come vi definite (un movimento, un partito...) e quali sono i vostri obiettivi?

Tre Minuti per San Marino: Lei come definirebbe chi vuole diffondere chiarezza sul presente, promuovere la responsabilizzazione verso le scelte di ognuno e restituire alle persone fiducia nell’agire per un futuro migliore per tutti?

Solo attraverso la RINASCITA DEL DIALOGO, abbattendo le discriminazioni e valorizzando il contributo di ognuno, e dall’AGIRE COME MEMBRI DELLA STESSA COMUNITA’, sarà possibile realizzare quel CAMBIAMENTO CULTURALE, NECESSARIO E PRELIMINARE, per realizzare qualsiasi progetto economico e sociale di rilancio della Repubblica di San Marino, credibile internazionalmente.

Il nostro è un supporto a tutte le persone che camminano in questa direzione.

SM:La scelta di convocare la popolazione in occasione del giorno dell'Arengo, è stata seguita con molto interesse, soprattutto dal pubblico del web. I risultati però, sono stati criticati da molti in virtù delle poche adesioni all'iniziativa (si è parlato di una 60na di persone) e della mancanza di chiarezza sull'identità degli organizzatori, che molti si aspettavano uscissero allo scoperto proprio il 25 Marzo.
Come mai non vi siete fatti avanti e come valutate il "ritorno" di pubblico dopo il lancio del vostro messaggio?

TMpSM: Ci siamo fatti avanti: abbiamo proposto spunti di riflessione, invitato ad incontrarsi, richiamato all’attenzione su aspetti cruciali per il bene comune attraverso LETTERE APERTE e condiviso, noi presenti, i sentimenti del dialogo animatosi il 25 marzo di fronte alla Pieve, dalle ore 20.30 alle ore 23.00.

Il fatto che il 25 marzo scorso, si siano incontrate una sessantina di persone, a prescindere da chi le avesse chiamate, mosse esclusivamente dalla speranza che accadesse qualcosa sull’onda dei valori evocati dal luogo e dalla data, è un segno di grande vitalità, trasversale, appassionato e propositivo.

Le persone presenti di fronte alla Pieve e i messaggi che, attraverso e-mail e social network, continuiamo a ricevere quotidianamente, testimoniano timori, scetticismo ma anche speranze e solidarietà che, negli ultimi 10 giorni, stanno accelerando i fermenti sociali di libertà, onestà e cambiamento nella gestioni delle sorti del Paese, che la Stampa stessa ha per prima colto.

SM: La Repubblica di San Marino sta attraversando una fase socio-economica terrificante. Uno dei fattori più inquietanti, è sicuramente la mancanza di prospettiva per il futuro. Si inizia a parlare di emigrazione giovanile e di anni di durissima recessione economica. La vostra iniziativa, soprattutto leggendo i messaggi che inviate sul web, sembra volersi elevare da tutto questo, richiamando la popolazione ad un'azione di "orgoglio patriottico".
Ma nel concreto, quali sono le vostre proposte su temi di interesse sociale ed economico?

TMpSM: In tanti fanno proposte, soprattutto su temi economici, ma nel concreto, qualsiasi progetto ed iniziativa proposti negli ultimi anni, fino agli ultimi giorni, non saranno efficaci nell’immediato, né sostenibili negli anni a venire, se non si realizzeranno alcune fondamentali premesse.

I cittadini:

1) si informino, si confrontino e decidano in che tipo di Paese vogliono vivere, lavorare e crescere le loro famiglie, per essere cittadini del mondo, con pari dignità e opportunità;
2) si riapproprino delle deleghe affidate alla cieca e scelgano rappresentanti competenti e vigilino costantemente sul loro operato;
3) ricambino quella classe politica e dirigente che ha contribuito a minare le sorti del Paese con scelte opportunistiche, insostenibili nel tempo e contrarie al bene di tutta la comunità.

Le idee, i progetti concreti e le competenze necessarie emergeranno, immediatamente, da un Paese liberato e fondato su nuove relazioni all’interno della comunità: fra i cittadini, la politica e le istituzioni sammarinesi e internazionali.

mercoledì 4 gennaio 2012

Intervista su SM Tv al Tg della Mattina



Appuntamento settimanale su SM Tv che ci "ospita" regolarmente e che ringrazio, dal momento che è una buona opportunità per discutere di alcuni argomenti cari sul Titano.

Buona visione!